venerdì 14 settembre 2007

Lettere da Compiano

Arrivano e-mail dagli organizzatori del Festival dei Girovaghi, non sono evidentemente contenti di come ho descritto l'evento qui sul blog. Pubblico quindi la loro lettera per dargli la possibilità di replicare e nel prossimo post ci sarà la mia risposta. Anzi, la risposta che gli abbiamo mandato io, Giovanna e altre due ragazze che vi hanno partecipato.
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Ciao Camilla,
come stai?
A giudicare da quanto leggo sul tuo blog, sei un po' arrabbiata con noi, ed è per questo che ti scrivo.
Ci teniamo a risponderti e, soprattutto, a capire cosa non ha funzionato.
Sul tuo blog scrivi che a tuo avviso il festival non è per niente pubblicizzato.
Promuovere e far conoscere il festival è il mio lavoro e credo, nel mio piccolo, di averlo fatto abbastanza bene.
In tutta la provincia di Parma, e in quella di Piacenza, sono stati distribuiti 5.000 volantini, 3.000 brochure e 500 locandine. Tutti i quotidiani della provincia hanno parlato del festival, segnalato anche nella rubrica weekend del Venerdì di Repubblica del 10 agosto. Una 50ina sono stati i siti internet che hanno parlato del festival o che lo hanno anche solo segnalato.
Il weekend a cui hai partecipato tu ero presente a Compiano e, a mio avviso, il pubblico non era così misero come dici e le botteghe erano tutte aperte.
Parlando proprio delle botteghe, nel tuo blog definisci "un furto" i 40€ di affitto. Cosa dire? Considerando quanto costa partecipare a tanti altri mercatini ed eventi, ritengo che il nostro affitto sia, più che esagerato, ridicolo.
Sfruttare le potenzialità delle botteghe poi sta al venditore, a come sa porsi con i clienti e a come sa allestire lo spazio, ma non credo di essere io a dovertelo insegnare.
Il mio lavoro è promuovere il festival e coinvolgere artisti e artigiani; ad ognuno di loro viene proposto di partecipare, ma a nessuno viene garantito quanto venderà e quanto guadagnerà. Purtroppo non ho la palla di vetro per prevedere quante persone arriveranno e quante poi compreranno.
Molti altri artigiani sono stati contenti, hanno venduto e hanno chiesto di tornare l'anno prossimo.
Per quanto riguarda invece gli spettacoli, non mi sembra giusto generalizzare in questo modo. Lo spettacolo di cui parli è stato l'unico di cabaret in tutto il festival, ingiusto quindi definire anche tutti gli altri volgari, almeno per rispetto agli altri artisti che si sono esibiti, equilibristi, acrobati, giocolieri, attori e cantanti, tutti girovaghi.
Avrei voluto risponderti direttamente sul tuo blog ma, ahimè, un qualche problema informatico non mi ha dato la possibilità di farlo. Vedi tu se ritieni giusto pubblicarla o meno.
Con la speranza di aver chiarito e sedato almeno in parte la tua rabbia, ti saluto.
Giovanna

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